Società Operaia Cattolica
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Il
testo riportato qui di seguito è il riassunto della “Sintesi storico morale
della società operaia Cattolica Cristoforo Colombo” pubblicata nel 1997 in
occasione delle celebrazioni per il novantesimo anno di fondazione; le foto sono
state tratte dalla stessa pubblicazione.
Fra le società operai cattoliche aderenti alla Federazione Ligure la Cristoforo Colombo di Quezzi è certamente una delle più anziane. Fondata nel 1907 nella Sacristia grande della Parrocchia della Natività di Maria Ss.ma,, quale ente cattolico, morale e di mutuo soccorso, trascorse i primi vent’anni svolgendo varie forme di attività, fra queste meritano una particolare menzione l’assistenza sociale mutualistica ed economica tra i suoi iscritti, la creazione della cooperativa fra i contadini, l’organizzazione della Fiera e Mostra zootecnica. Molteplici anche le attività ricreative e culturali, quali il teatro all’aperto, i concerti bandistici, il gioco da bocce e a carte.
Durante la dittatura fascista la società chiuse i battenti in quanto i soci decisero di non trasformarsi in una pedina nelle mani del regime: i libri cassa, i registri dei verbali, il timbro vennero, insieme alla bandiera, accuratamente nascosti e gelosamente conservati fino al 1945 quando, con l’indispensabile appoggio dell’allora parroco Don Giovanni Pedemonte che concesse due salette sottostanti alla canonica, alcuni soci decisero di dare nuovamente vita alla società.
Nel 1946 furono affittati i locali di Via Fontanarossa 37, sottostanti all’antica sede, che sono ancora oggi la sede della società.
Con l’avvento del nuovo Stato Italiano che si diede la forma di uno stato sociale, la società perse alcune delle sue prerogative assistenziali che erano ormai coperte dallo stato: l’attività divenne principalmente ricreativa ma non fu messa da parte l’organizzazione di avvenimenti a carattere religioso e sociale.
I locali furono adeguati con il rinnovo del mobilio e della cantina e le attività crebbero sempre più a beneficio non solo dei soci ma anche di tutti gli abitanti del quartiere.
Il culmine si ebbe nel 1957 anno in cui, per festeggiare il cinquantenario di fondazione, vennero organizzate importanti manifestazioni a Quezzi che conobbero la partecipazione non solo dei soci delle società consorelle ma anche degli abitanti del quartiere.
Negli anni sessanta la società conobbe un periodo di grave crisi sia economica che a livello di iscrizioni: i soci si resero conto troppo tardi del cambiamenti di mentalità avvenuti soprattutto nei giovani anche a causa della trasformazione di Quezzi da paese a quartiere periferico di una grande città industriale come Genova.
Negli anni settanta grazie ad alcuni soci tra i quali devono essere necessariamente ricordati Francesco Bera e Andrea Ursidio che riuscirono ad evitare la chiusura della società e il presidente Andrea Canessa che, coadiuvato dai suoi collaboratori Torresani, Pastorino, Rocca e Varaglioti, diede la svolta decisiva verso la ripresa delle attività sociali.
Furono nuovamente rinnovati i locali e le attività non solo ricreative ma anche religiose, caritatevoli e culturali crebbero continuativamente fino ad oggi
Crebbe la collaborazione con la Parrocchia sia per quanto concerne le attività religiose come, ad esempio, gli incontri e le conferenze sulle encicliche papali, sia le attività caritatevoli come la raccolta di generi alimentari per una Parrocchia del centro storico.
Dal punto di vista delle attività culturali devono necessariamente essere ricordate le celebrazioni Colombiane organizzate a Quezzi nel 1992 durante le quali si svolsero numerose manifestazioni come conferenze, mostre e concorsi che conobbero la partecipazione numerosa degli allievi delle scuole del quartiere.
Oggi la società soffre per la mancata iscrizione delle “nuove leve” come, d’altronde, moltissime realtà associative; continua però la sua importante attività di aggregazione nel quartiere grazie alla grandissima volontà dei suoi soci, soprattutto di coloro che mettono a disposizione gratuitamente gran parte del loro tempo libero.
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